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«Il conti e i racconti dell’indipendenza»- Parte II: Artur Mas

Estratti del libro: «Las cuentas y los cuentos de la independencia». Josep Borrell e Joan Llorach. Ed Catarata. 2015 

CAPITOLO 1

“Come Oriol Junqueras e Artur Mas raccontano i loro argomenti a favore dell’indipendenza”

ARTUR MAS

«Per estrazione sociale, formazione professionale, motivazione e percorso politico, Mas e Junqueras sono due personalità completamente diverse.

Anche nei confronti dell’indipendenza il caso di Mas è diverso di quello di Junqueras. È il caso di chi è stato sempre tra due sponde. Il suo indipendentismo è una posizione sopraggiunta. Giustificata, secondo lui, da fatti specifici. Tra questi, la sentenza della Corte Costituzionale sullo Statuto di autonomia e il rifiuto di Rajoy al «patto fiscale”. Ma, in primis, dalla tattica dello stare in prima fila nelle manifestazioni del 11 settembre per arginarle ed evitare di esserne travolto. Calcolando che, se fosse comparso come il primo a fare appello alla «volontà del popolo”, o almeno quello ad avere il megafono istituzionale più potente, il «popolo» lo avrebbe ricambiato con  maggioranze in parlamento.

Questo calcolo si è dimostrato errato. Ma alcuni processi, una volta iniziati, sono molto difficili da controllare.

[…]

Ad esempio, il 10 aprile 2011 è stata organizzata a Barcellona una consultazione sull’indipendenza gestita da volontari cui Mas ha partecipato. Carme Forcadell, allora Presidentessa della ANC, ha dichiarato che: «Il presidente Mas no voleva andare a votare […] ma è andato perché ha visto che avrebbe ottenuto un migliore risultato elettorale se fosse andato che se non fosse andato” [38]

[…]

Alla fine del 2011 non credeva ancora che avesse senso farsi promotore di un processo indipendentista, a causa del rischio, a suo dire, di dividere in due la società catalana. Per questo, invece, dava priorità a un accordo economico battezzato come «patto fiscale”: «Il patto fiscale è la strada da percorrere. Che facciamo sennò adesso, una strategia a breve termine, che oltre a tutti i problemi che abbiamo in Catalogna, ci separi, divida il paese in due[40]

Tuttavia, in un’intervista successiva con Josep Cuní, Mas diceva di essere già indipendentista dal luglio 2010, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale dello stesso mese del 2010, cioè, un anno e mezzo prima della citazione anteriore [41]

In realtà, Artur Mas è passato dal proporre il patto fiscale alla consultazione subito dopo la manifestazione del 11 settembre 2012

[…]

Come presidente della Generalitat, Mas ha sostenuto anche l’eccezionalità del deficit fiscale della Catalogna […]: «Nessun territorio europeo ha un prosciugamento fiscale del 8,10% come la Catalogna[43]

[…] «Se la Catalogna non avesse un deficit fiscale così grande con la Spagna, di 20 miliardi di dollari l’anno, in due o tre anni potremmo liquidare totalmente il nostro debito [44]

[…]

È possibile che ci creda davvero, perché non comprende come tale somma sia stata calcolata. Il che è improbabile per un ex-consigliere dell’Economia. O è possibile che lo sappia perfettamente e racconti le cose come gli conviene. Ma, come vedremo più avanti, ciò che dice non è vero.

[…]

Mas usa come argomento anche il fantomatico limite del deficit fiscale degli stati federati della Germania. Junqueras e Mas, e quasi tutti, hanno sempre usato l’esempio della Germania come riferimento per dimostrare che la Catalogna subisce una «depredazione fiscale”, come modello cui bisognerebbe somigliare. […] ha inoltre accettato le argomentazioni politiche sul diritto all’autodeterminazione, non chiamato mai con il vero nome. E, ovviamente, facendo appello all’autorità rappresentata da Obama, snaturando il suo discorso all’ONU sul diritto all’autodeterminazione: «Il 25 settembre 2012, il presidente Obama ha parlato di autodeterminazione dicendo: Crediamo che la libertà e l’autodeterminazione siano valori universali e non esclusivi di una cultura[46] […] in questo discorso, Obama si riferisce solo ai paesi arabi soggetti a regimi dittatoriali. Vedremo inoltre come il governo USA ha fatto tutto il possibile e diplomaticamente accettabile per aiutare il governo del Canada a opporsi all’indipendenza del Quebec.»


[38] Evento Viladecavalls per la Independència

[40] TV3

[41] 8TV

[43] Incontro con la stampa organizzato da Europa Press

[44] La Vanguardia

[46] Conferenza alla Columbia University

 

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